Una delle serie più belle è terminata da poco, nessun finale a sorpresa, ovviamente. Gli autori non si sono allontanati dall'unica fine storicamente coerente, la morte di Spartaco e di molti dei suoi. A dire il vero ci sono stati momenti di pura invenzione, soprattutto nella figura di Giulio Cesare e negli episodi che lo riguardano. Ma ora che tutto è finito rimane un bel ricordo di tutti i protagonisti, soprattutto i gladiatori. Spartacus, portatore di pioggia, interpretato prima da Andy Whitfield -morto prematuramente- e poi da Liam McIntyre, nobile della Tracia innamorato fino all'ultimo respiro della bella Sura, uccisa stagioni prima dai Romani. Crisso, il gallo imbattuto, indomito guerriero troppo iracondo per comandare. Gannico, con il suo stile a due spade, il più guascone e l'unico a essersi guadagnato la libertà per i meriti nell'arena; per questo personaggio le contraddizioni sono tante, amante della libertà come e più di tutti gli altri, eppure non rinuncia a sostenere la rivolta dei gladiatori e alla fine va incontro al destino più crudele, la crocifissione lungo la via Appia; via che, nella sua mente, diventa un'arena in festa per rendere l'ultimo omaggio al guerriero celta.
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